SCOPRI PERCHE' FAI FATICA A STUDIARE

Quante volte abbiamo detto o sentito dire “Ognuno ha il suo metodo di STUDIO”? Io tante e, dato che proprio ieri una ragazza mi ha giustificato la sua fatica nel preparare gli esami universitari dicendomi questa frase, ho deciso di scrivere un articolo in merito.

Siamo CRESCIUTI imparando un metodo, alle elementari, strutturato in un certo modo e abbiamo utilizzato quel metodo per tutti gli anni di studio: elementari, medie, superiori, università…

Ma chi ci dice che sia il metodo giusto? 

Si arriva infatti a 16 anni (se non prima!) a rendersi conto che forse c’è qualcosa che non va… c’è chi non studia e prende comunque la sufficienza (quelli che si sentono dire “se solo studiasse!”; sono ragazzi che presentano un mix di caratteristiche, quali la parlantina, l’intuizione, —-) e c’è invece chi passa intere giornate sui libri ritrovandosi alla fine di fronte al solito 6 tirato.

Ed ecco quindi, svelato in anteprima, il metodo di studio di questi ultimi:

• Sottolineo (in quantità proporzionale ai concetti importanti nel testo; quindi, ammettiamolo, chi di noi non si è mai ritrovato a guardare le due pagine del libro aperto accorgendosi che erano di più le parti sottolineate rispetto a quelle lasciate in bianco?)

• Schematizzo in qualche modo (o riscrivendo il riassunto del testo sottolineato, che di riassunto a volte ha ben poco, o facendo delle tabelle e schemi di vario genere)

• Ripeto

• Ripeto

• Ripeto

• …..

Mmm… ma funziona davvero? Direi di no, dato che stiamo parlando dei risultati di quei poveri ragazzi che vivono il periodo della scuola come una sorta di carcere.

Fortunatamente, gli studi e le ricerche nell’ambito dell’APPRENDIMENTO hanno fornito del materiale prezioso da elaborare e utilizzare per cambiare la concezione dello studio che si è ancorata negli anni nelle menti non solo degli insegnanti, ma anche dei genitori!

Sì! Dei genitori. A me personalmente è capitato di sentirmi dire da una mamma: “Studiare significa far fatica, e così deve essere!”.

F-A-T-I-C-A

Ve lo immaginate un bambino che impara a camminare e che pensa “E’ giusto che io faccia fatica!”. I bambini imparano perché sono curiosi, determinati, hanno voglia di conoscere e scoprire il mondo e lo fanno vivendo in uno stato: quello del DIVERTIMENTO.

Divertimento vs fatica…

Spesso le persone pensano che PIU’ SFORZI = PIU’ RISULTATI.

A proposito di questo, forse non tutti conoscono la legge 80/20 o, più comunemente, “Principio di Pareto”, che si può  essere sintetizzata come segue: “L’80% degli effetti è determinato da un 20% di fattori”. In altre parole (vediamo diconcretizzarlo alle situazioni quotidiane): è il 20% della musica che hai nell’iPod che ascolti l’80% delle volte, è il 20% dei vestiti che metti l’80% delle volte, è il 20% delle informazioni contenute in un libro che ti fanno ottenere l’80% del risultato e, dall’altro lato, spesso sprechiamo l’80% del nostro tempo per memorizzare solo un 20% delle informazioni e, ancora, è il 20% delle domande in un esame che creano l’80% di difficoltà.

“Come posso allora utilizzare questa legge a mio vantaggio?”

Dato che abbiamo parlato di metodo di studio, ecco che la si può applicare proprio nella fase di acquisizione delle informazioni. Quando studi, il modo migliore per affrontare il testo è quello di fare una lettura che ti porti ad avere un quadro d’insieme e solo dopo che hai un’idea dell’obiettivo del testo, andare ad analizzare e “selezionare” il testo trovando quelli che sono i veri concetti, quel 20% di informazioni che costituiscono il vero nocciolo della questione.

Per iniziare a fare pratica, rileggi con attenzione questo articolo e allenati a trovare il 20% di concetti e informazioni pure, infatti, tutto il resto è costituito da esempi  e da spiegazioni che servono per chiarire ulteriormente il principio che ho voluto spiegare.

E’ così per qualsiasi testo e, una volta che hai afferrato il senso del discorso, sei in grado di applicarlo in ogni contesto e di creare i tuoi esempi personali.