giovedì 18 ottobre 2012

RILASSAMENTO: Un metodo EFFICACE

Fai questo! Fai quello! 


Corri di qua! Corri di là! 

Ricordati di mandare una mail a quello e chiamare quell'altro!

Ti è mai capitato di trovarti in una situazione simile e di essere talmente immerso nel tran tran della quotidianità da non riuscire ad avere un minuto di pausa...?
Parlo di PAUSA mentale, ovvero "SPENGO L'INTERRUTTORE e rimango in contatto con me".

E' difficile al giorno d'oggi ricavarsi momenti in cui ricontattare se stessi e il proprio corpo ma sta diventando un'esigenza di giorno in giorno sempre più forte.



Le tecniche di rilassamento sono tantissime e a mio avviso sono tutte efficaci.
Cambia l'atteggiamento di base che, del resto, è ciò che spinge una persona ad aderire ad una certa tecnica anzichè ad un'altra.

La preghiera e la meditazione, ad esempio, sono due momenti che aiutano l'individuo a camminare in un percorso di ricerca profondA e, di riflesso, conducono ad uno stato di rilassamento estremamente forte.... Ma non tutti sono pronti a vivere questo tipo di esperienze perché richiedono un'apertura tale da necessitare, come prerequisito, la capacità di STARE IN SILENZIO; molte persone infatti riempiono le proprie giornate e la propria vita di impegni per avere sempre qualcosa a cui dover pensare, per non vivere un solo secondo di solitudine...forse, per la paura di ciò che potrebbero sentire...

Ad ogni modo, lo stato di rilassamento che ricreate è comune a tutte le varie tecniche o esperienze.

Cosa succede in questi momenti?

Sapete che il nostro cervello a livello neurologico produce sempre delle onde elettromagnetiche?
Questi 4 tipi di onde hanno una diversa frequenza (calcolata in Herz) che varia a seconda del tipo di attività che il nostro cervello è impegnato a compiere in quel preciso momento e producono stati di coscienza diversi.
  1. Le onde Beta (da 14 a 30 Hz) sono proprie dello stato di attività e ci permettono reazioni più veloci e un'esecuzione più rapida delle azioni.
  2. Le onde Alfa (8-14 Hz) vengono emesse dal nostro cervello durante uno stato di coscienza vigile ma rilassanto ovvero quando siamo calmi o nei momenti introspettivi ad esempio di concentrazione meditativa.
  3. Le onde Theta (4-8 Hz) riguardano i momenti di immaginazione, visualizzazione, ispirazione e si verificano sia nella fase REM del sonno sia nelle fasi di creatività ed intuizione.
  4. Le onde Delta (0,5-4 Hz) sono caratteristiche degli stati di rilassamento profondo del sonno senza sogni e quindi dell'abbandono psicofisico totale.
Le onde Alfa e Theta sono quelle che il nostro cervello emette negli stati di rilassamento.

Una fra le tecniche di rilassamento che io ho sperimentato e di cui ho constatato l'efficacia è il TRAINING AUTOGENO, una metodologia ideata più di 100 anni fa ma che continua a riscuotere successo per la sua semplicità.

Henry Schultz, il creatore di questo metodo, era un medico e psicoterapeuta della fine dell'800. La psicologia sta nascendo (pensate che Freud é del 1854) e agli inizi molti psicologi si formavano come ipnoterapeuti dato che l'ipnosi era uno strumento utilizzato già da più tempo nella cura e trattamento di diverse patologie (persino Freud agli inizi si formò da Charcot, un neurologo parigino che lavorava appunto con l'ipnosi).
Utilizzando l’ipnosi Schultz ebbe modo di riscontrare come i pazienti dopo le sedute dichiaravano di aver provato altre sensazioni in aggiunta a quelle suggerite dall’ipnotista e come l’organismo, raggiunto lo stato di rilassamento, desse origine ad una serie di modificazioni ben percepibili. Sorse così in Schultz l'ipotesi che avrebbe in seguito guidato il suo lavoro: allenando una persona ad auto-indursi la tranquillità e la distensione, dovrebbero emergere le stesse sensazioni “spontanee” che si riscontrano nell’induzione ipnotica.

Alcuni dei principi che Henry Schultz pose come fondamenta del suo nuovo metodo sono: 
  • AUTOGENIA
riguarda il rientrare in se stessi e lasciare che il corpo manifesti spontaneamente vissuti fisici (ad esempio il prurito alle mani o i tremori) e psichici (come visualizzazione di colori o esperienza di emozioni e sensazioni). Ë un prendere coscienza di sé che aiuta la persona a considerare nella giusta proporzione i vari motivi di tensione, contrasto e insoddisfazione.
  • BIONOMIA
Schultz non conia questo termine che già esisteva ma lo utilizza intendendo l'ordine delle leggi della vita che,  se seguite, portano la persona a modellare la propria vita in modo ottimale.
Alla base di questo vi é la convinzione che l'uomo abbia dentro di sé le possibilità di equilibrio interiore e che il corpo abbia una saggezza intrinseca che porta l'organismo a sapersi regolare e organizzare nel migliore dei modi. Lasciare che il corpo sperimenti questo stato di concentrazione passiva sul corpo fa si che vengano ripristinati l'equilibrio e l'armonia della persona ("stato bionomico" mentre se più si è lontani da questa consapevolezza di sè più si svilupperanno disequilibri, disarmonie e patologie vere e proprie (questo verrà chiamato "stato abionomico"
  • PSICHE-SOMA
I più recenti studi neruobiologici continuano ad affermare ciò che anche Schultz aveva  intuito: il corpo e la psiche sono legati indissolubilmente; pensiamo alle cosiddette malattie psicosomatiche.... Se le tensioni vissute a livello psichico trovano una via d'espressione nel corpo così si può lavorare sul corpo con l'obiettivo di produrre dei cambiamenti a livello interiore.
  • ALLENAMENTO (training) e PROTOCOLLO
Questa tecnica prevede che sia la persona a produrre autonomamente i cambiamenti nel suo corpo e nella sua mente e per arrivare a ottenere questo risultato l'individuo deve essere accompagnato in un periodo di training in cui gli venga insegnata la tecnica. La responsabilità dei risultati sta però nell'applicazione costante della tecnica e nel monitoraggio individuale dei propri vissuti perché gli esercizi base del training autogeno riguardano il corpo, che va appunto allenato.


La difficoltà maggiore per chi si avvicina agli esercizi del training autogeno non è legata agli esercizi (anzi quelli del ciclo inferiore possono apparire anche piuttosto semplici), quanto al cogliere il giusto atteggiamento verso il metodo: il training autogeno richiede la disponibilità ad ascoltare profondamente il proprio corpo distogliendo l’attenzione dall’esterno; non è una tecnica che consiste in un ripetere meccanicamente degli esercizi ma nel riuscire ad essere disponibili e ricettivi nei confronti della propria corporeità senza forzature che è il miglior modo, come ripetutamente sottolineava Schultz, per arrivare ad un profondo rilassamento.


Se vuoi avere maggiori informazioni sui corsi di Training Autogeno puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo cadorin.ilaria@gmail.com e sapere così quali nuovi corsi terrò nelle zone di Treviso-Milano.







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